IL PALIO DELL’AGNOLOTTO (2024 EDITION)

Domenica 21 aprile 2024, presso il castello Malaspina di Varzi, si terrà la sesta edizione della gara di solidarietà a sostegno di Chicco per Emdibir, Onlus oltrepadana che lavora – con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – per lo sviluppo rurale dei Paesi in via di sviluppo.

Special Guest della manifestazione Valerio Airò Rochelmeyer, fra i protagonisti de Il Milanese Imbruttito, dove interpreta Il Giargiana in cui si riconosce (…) ogni ragazzo genuino dell’Oltrepò che affronta la City!

Il Castello Malaspina di Varzi

Fra passato e contemporaneità, il Castello Malaspina di Varzi è un racconto culturale che continua. Come nella sua storia architettonica, è un luogo dalle diverse anime che si propone come luogo aperto ad esperienze uniche. E golose. Da quando ha riaperto i battenti della sua anima pubblica, quella dedicata agli eventi e ai matrimoni, il Castello Malaspina di Varzi parla la lingua della sua terra, con grande attenzione alla cultura enogastronomica che è nelle sue antiche pietre e lo ha plasmato come il Castello goloso dell’Oltrepò Pavese e non solo, per antonomasia. Si dice che i Malaspina accogliessero i loro ospiti proprio consegnando loro in segno di benvenuto una fetta di Salame di Varzi (oggi DOP prestigiosa). Il Castello ha antiche origini: è sempre stato di proprietà della famiglia Malaspina che, nel 1164, lo ottenne in feudo dall’Imperatore Federico Barbarossa con i territori che vanno dalle colline di Rivanazzano fino a Oramala. L’edificio, sin dal Medioevo, aveva funzioni difensive e, per molto tempo, rappresentò il potere commerciale ed economico del borgo. Anche per questo è molto inserito nel racconto storico culturale del Borgo medioevale di Varzi, oggi cittadina, perché alle porte di quella Antica Via del Sale che è ancora oggi foriera di sviluppo e di economia, anche quella del turismo d’esperienza.

Fra passato e contemporaneità, il Castello Malaspina di Varzi è un racconto culturale che continua. Come nella sua storia architettonica, è un luogo dalle diverse anime che si propone come luogo aperto ad esperienze uniche. E golose. Da quando ha riaperto i battenti della sua anima pubblica, quella dedicata agli eventi e ai matrimoni, il Castello Malaspina di Varzi parla la lingua della sua terra, con grande attenzione alla cultura enogastronomica che è nelle sue antiche pietre e lo ha plasmato come il Castello goloso dell’Oltrepò Pavese e non solo, per antonomasia. Si dice che i Malaspina accogliessero i loro ospiti proprio consegnando loro in segno di benvenuto una fetta di Salame di Varzi (oggi DOP prestigiosa). Il Castello ha antiche origini: è sempre stato di proprietà della famiglia Malaspina che, nel 1164, lo ottenne in feudo dall’Imperatore Federico Barbarossa con i territori che vanno dalle colline di Rivanazzano fino a Oramala. L’edificio, sin dal Medioevo, aveva funzioni difensive e, per molto tempo, rappresentò il potere commerciale ed economico del borgo. Anche per questo è molto inserito nel racconto storico culturale del Borgo medioevale di Varzi, oggi cittadina, perché alle porte di quella Antica Via del Sale che è ancora oggi foriera di sviluppo e di economia, anche quella del turismo d’esperienza.

Il Castello Malaspina di Varzi