A San Damiano al Colle, tra filari di vite e colline morbide c’è una piccola trattoria: la Trattoria Fugazza.
Abbiamo intervistato Stefano, titolare dell’attività, che ci ha parlato della sua terra, della sua cucina e ci ha spiegato cosa significa per lui partecipare alla seconda edizione de Il Palio dell’Agnolotto.
1. L’agnolotto è un piatto tipico dell’Oltrepò Pavese, quali sono le altre tradizioni enogastronomiche della zona e quanto hanno influito sulla sua proposta per il Palio?
L’agnolotto di è decisamente il piatto tipico della nostra tradizione, visto che le nostre radici provengono dal Vecchio Piemonte, la Trattoria Fugazza risente anche dei piatti emiliani visto che al tempo del ducato di Parma e Piacenza era proprio sul confine. L’Oltrepò Pavese è sempre stata una terra di conquiste proprio per il suo fascino e per la sua ubicazione ( ci troviamo ad un ora da Milano, Torino e Genova, quale posto migliore)
2.Cosa caratterizza la sua versione dell’agnolotto e cosa ritroviamo dentro quel piatto?
Nella caratteristica del nostro Agnolotto trovate in primis la ricerca del prodotto, siamo osteria SLOW FOOD da anni e questo parla da se. Usiamo uova di gallina allevate a terra e la farina di un piccolo mulino a 6 km da noi, quindi senza sofisticazione.
3. Cosa vede nel futuro dell’Oltrepò Pavese e quale pensa possa essere la chiave per il suo sviluppo e la sua crescita, in particolare per il settore enogastronomico?
Nel futuro dell’Oltrepò Pavese vedo positività perché piccoli ristoratori, come noi, e cantine stanno studiando e sono sempre alla ricerca di innovazione senza perdere la tradizione.
Solo con lo studio e il confronto con chi si è applicato maggiormente possiamo migliorare.
4. Pensa che un’iniziativa come il Palio dell’Agnolotto, che riunisce ristoratori e realtà diverse del settore possa essere una buona occasione per fare sistema sul territorio?
Sono convinto che il Palio dell’Agnolotto sia una buonissima iniziativa per far conoscere quello che è uno dei nostri piatti migliori e accostando magari qualche cantina di valore valorizzerebbe una serata decisamente già importante, come lo è stato lo scorso anno. Il fatto che diversi ristoranti collaborino assieme è già un grande evento perché in un mondo globale come oggi solo con la collaborazione si può ottenere
5. Il Palio dell’Agnolotto è un evento benefico oltre che una sfida gastronomica. Come vede questo binomio?
Il fatto che il Palio sia un evento benefico mi appaga moltissimo poi ci sta la sfida per rendere più intrigante la serata.
L’importante però è cercare di fare del bene!